Spazio, corpo e potere: nuovo appuntamento per la Giornata Internazionale della Danza

 

Spazio corpo e potere, J'ai pas I° studio, compagnia OpificioTrame

Spazio corpo e potere, J’ai pas I° studio, Federicapaola Capecchi e Stefano Roveda

J’AI PAS
All’interno di SPAZIO, CORPO E POTERE: ciclo di interviste dal vivo e spettacoli, un’idea di Federicapaola Capecchi e Francesco Tadini

I° STUDIO [work in progress]
con: Federicapaola Capecchi e Stefano Roveda

SABATO 28 APRILE ore 21 E DOMENICA 29 APRILE in occasione della Giornata Internazionale della Danza, ore 21

Abbiamo scelto la Giornata Internazionale della Danza come momento per condividere con un pubblico un momento di studio e non uno spettacolo, “finito”, proprio per il senso di condivisione di questa giornata: uno stare insieme accomunati dalla danza. Punto.

L’attenzione, in questo primo studio ancora in corso, si è soffermata e soppesata su una parola: esclusione. L’atto, l’effetto dell’escludere; lasciar fuori, non ammettere. Rappresentava una ricerca precisa, strettamente ancorata allo spazio, e a quello scenico, e in quel mentre ci siamo trovati, forse, in un altro itineriaro: quello che consiste nel prendere atto di un ambiente, di una condizione sociale, di un confine psicologico, che è poi il solo ad accomunare, a volte, uomini altrimenti dissimili: l’esclusione. Non siamo riusciti a non sentirla come qualcosa che, oggi, incombe e preme più che mai sulla nostra società. Presi dalle indagini di Spazio, corpo e potere, abbiamo sposato la visione di Peter Brook “l’architettura lavora nella durata mentre il teatro agisce nell’urgenza” e l’urgenza per noi, oggi, è la logica del vivente, degli esseri umani. Sempre meno umani, sempre più esclusi, anche da sé e dal proprio corpo. Lasciamo volutamente lo spazio vuoto, ma non nel senso orientale, come risultato di una progressiva eliminazione, come acquisizione e non premessa, bensì lo lasciamo vuoto a rimarcare un’indifferenza che ci circonda: un’indifferenza, una vera e propria latitanza della coscienza di tutto un contesto, di tutto uno spazio, di tutta una società.

Ah…rileggendo Kafka è rimasta impressa una frase … “gabbia cerca prigioniero”, che viene voglia, però, di giocare al contrario, capovolta, come provocazione per un altro passo: prigioniero cerca gabbia.”  Federicapaola Capecchi

Prenotazione consigliata, posti limitati.

Prenotazioni a federicapaola@spaziotadini.it; ms@spaziotadini.it